Useresti una Ferrari esclusivamente per fare il giro dell’isolato?
Con il mentoring, in Italia, succede.
Troppo spesso è confinato a mini progetti, prevalentemente di empowerment femminile e dialogo cross-generazionale. Gli intenti sono buoni, ma finisce per beneficiarne un ristretto gruppo di persone. Risultato: sviluppo personale di pochi e zero impatto organizzativo.
Il mentoring è praticato nel mondo come potente metodo di sviluppo organizzativo attraverso la crescita delle persone con un’ampia varietà di obiettivi: talent attraction/retention, employee experience, collaborazione, leadership…
L’obiettivo organizzativo guida il percorso e permea le conversazioni di mentor e mentee. Come? Creando una fitta rete di relazioni che pone le sue basi su scalabilità, digitalizzazione, kpi, ma anche condivisione di competenze, esperienze, modelli di ruolo, valorizzando le differenze e diffondendo la consapevolezza del “chi siamo” come azienda.
E mentre consegui uno specifico obiettivo di progetto, diffondi capacità trasformative e migliori l’ambiente di lavoro. Con un effetto a cascata su produttività e coinvolgimento. Risultato: Crescono le persone, cresce l’azienda.
In sintesi: Il mentoring necessita di un approccio sistemico, strategico e radicale, poiché agisce profondamente su cultura e tessuto organizzativo.
Non dimenticare che hai una Ferrari: quanto più estendi il mentoring ad ambiti diversi, più persone coinvolgi, maggiori le possibilità di generare impatto organizzativo.
Buon mentoring Journey!