I tempi dei cesti di frutta e dei tavolini da ping pong in ufficio sono finiti.
Oggi il Corporate Wellbeing non è più una buzzword, ma un elemento centrale nelle scelte lavorative delle persone.
Scelte come candidarsi per una posizione aperta, valutare un’offerta di lavoro o contrattare le condizioni di un nuovo contratto.
E le aziende italiane lo sanno.
Ma non sanno come fare un passo oltre.
Avere una strategia di Corporate Wellbeing vuol dire infatti tenere a mente anche altri 4 elementi, oltre alla salute fisica e mentale delle persone (che comunque sono importanti!):
👉Community: coinvolgere le persone in iniziative di volontariato e progetti comunitari per promuovere un senso di appartenenza.👉Social: creare un ambiente di lavoro inclusivo e collaborativo che promuova relazioni positive tra le persone.
👉Career: favorire lo sviluppo professionale delle persone attraverso opportunità di carriera e formazione continua.
👉Finance: offrire strumenti e risorse per la gestione finanziaria e la pianificazione del futuro.
Per co-costruire un nuovo rapporto tra le persone e le aziende dobbiamo passare da qui: una visione ampia, non stereotipata del benessere in azienda.
Prima ancora del Corporate Wellbeing in azienda, allora serve una cultura del Corporate Wellbeing.
Serve formazione che faccia capire, prima di tutto ai team HR, di cosa si parla, cosa si può fare e come, e quali sono i benefici.
Solo così le aziende saranno davvero consapevoli di come ha senso impegnarsi perché le proprie persone stiano bene.
Questo editoriale è stato pubblicato la prima volta nella Newsletter di RADICAL HR. Iscriviti per riceverla ogni settimana!