Oggi l’intelligenza artificiale trova applicazione in ambiti e settori molto variegati, utilizzando diverse tecnologie. Un esempio che a volte non riceve la giusta attenzione sono i Chatbot conversazionali, ovvero un insieme di tecnologie applicate alla realizzazione di assistenti virtuali che consentono l’interazione uomo – macchina attraverso l’utilizzo di messaggistica o di comandi vocali.
I Chatbot conversazionali si differenziano a seconda che utilizzino la comprensione del linguaggio naturale o l’intelligenza artificiale. Esistono infatti sistemi di chatbot:
- basati su regole, ovvero che ricevono un input dall’utente, lo elaborano e restituiscono una risposta predeterminata;
- voice first, attivati attraverso un input vocale e non un input testuale;
- per il riconoscimento degli intenti, ovvero sistemi che utilizzano un algoritmo di apprendimento automatico di modo da identificare l’intento dell’utente e restituire l’output più appropriato al contesto.
In ambito aziendale l’intelligenza artificiale conversazionale è una risorsa significativa per le aziende che vogliono essere percepite all’avanguardia ed innovative. Può essere implementata su diverse piattaforme, dai siti web, alle app di messaggistica e assistenza vocale. I chatbot conversazionali si rivelano molto utili nel rapporto con i clienti, fornendo ad esempio soluzioni e assistenza in real time, ma anche all’interno dei processi HR, sia per i candidati che per i recruiter.
Nella prima fase di recruiting, l’Assistente Virtuale può eseguire uno screening dei curricola per poi organizzare e salvare i dati da fornire all’HR manager. Grazie all’interazione in tempo reale, il candidato può essere accompagnato e seguito nel percorso di onboarding in azienda. Inoltre, un chatbot conversazionale può farsi carico della gestione delle richieste comuni e frequenti, automatizzando il processo di un’attività che richiederebbe altrimenti una quantità di tempo considerevole.
Il risparmio di tempo è proprio uno tra i maggiori vantaggi dell’utilizzo di chatbot di IA all’interno dei processi di assunzione. Grazie all’automazione delle risposte alle domande più frequenti e alla disponibilità 24/7, questi processi vengono accelerati e i recruiter possono dedicarsi ad altri compiti meno monotoni.
E passando al campo formativo, pensate alla possibilità di dare in pasto all’Intelligenza Artificiale tutto il materiale relativo ai percorsi e al know how aziendale, per creare un Chatbot in grado di fornire risposte in tempo reale su tutti i temi su cui vogliamo formare le nostre persone, e di fornire una vera e propria guida all’apprendimento capace ad esempio di consigliare i contenuti formativi da fruire in base alle domande poste dall’utente.
Un altro vantaggio è poi legato alla possibilità di raccogliere i dati presenti nel Cv e organizzarli, di modo da personalizzare il processo di candidatura e assunzione e programmare un eventuale percorso formativo e di inserimento su misura.
Insomma, i Chatbot conversazionali rappresentano una risorsa ricca di potenzialità, su cui è importante mantenere un faro acceso. La differenza, certo, la fanno l’allenamento del Chatbot e i materiali su cui baserà le sue risposte e le sue interazioni. Ma, considerata la velocità con cui si sta evolvendo l’Intelligenza Artificiale, c’è da credere che nei prossimi mesi ci troveremo sempre più spesso a chattare e confrontarci con bot, ricevendo le risposte che cerchiamo più velocemente e con maggiore precisione rispetto a quanto avverrebbe parlando con un essere umano.