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Negli ultimi anni, il benessere aziendale è diventato un elemento imprescindibile per le organizzazioni. Non si tratta più solo di un “benefit,” ma di una vera e propria strategia di business. Lo stress lavorativo, infatti, ha superato altre problematiche come la pressione finanziaria e l’ansia legata all’intelligenza artificiale, emergendo come la causa principale del calo della salute mentale di lavoratori e lavoratrici. Il recente report di Wellhub evidenzia quanto sia urgente per i e le leader aziendali e i team HR affrontare il tema del benessere come priorità, non solo per tutelare la salute  delle persone ma anche per garantire la sostenibilità aziendale. In questo articolo esploreremo i temi chiave emersi dal report, analizzando il ruolo del wellbeing come leva strategica per il futuro delle aziende.

Lo stress lavorativo e le differenze generazionali

Secondo il report di Wellhub, il 47% delle persone considera lo stress lavorativo il principale fattore di deterioramento della propria salute mentale, superando altre preoccupazioni come la pressione finanziaria (42%) e il sovraccarico di informazioni (14%). Questo fenomeno è trasversale a tutte le generazioni, ma con differenze significative:

 

  • Generazione Z e Millennials: questi gruppi di lavoratori e lavoratrici, abituati a ritmi intensi e all’incertezza economica, sono i più inclini a riconoscere l’importanza del supporto psicologico. Un significativo 50% della Generazione Z e il 45% dei Millennials sono attualmente in terapia, e molti utilizzano app per la meditazione o frequentano corsi di consapevolezza per gestire meglio lo stress.
  • Baby Boomer e Generazione X: per i e le Baby Boomer, l’inflazione e le preoccupazioni finanziarie restano le principali fonti di ansia. Questo gruppo tende anche a considerare la terapia meno rilevante rispetto alle generazioni più giovani, con solo il 24% dei Baby Boomer attualmente in terapia rispetto al 50% della Generazione Z.

 

Questi dati ci raccontano soprattutto due cose: da una parte, l’esperienza generazionale ha un peso significativo nel determinare le cause di stress; dall’altra, le generazioni più giovani cercano attivamente supporto e strumenti per la gestione del proprio benessere mentale. La necessità per le aziende, quindi, non è solo quella di “offrire” programmi di benessere, ma di adattarli alle esigenze specifiche dei diversi gruppi.

L’equilibrio tra wellbeing e retribuzione

Il wellbeing è diventato essenziale tanto quanto la retribuzione stessa, e i dipendenti sempre più spesso valutano il valore del proprio lavoro non solo in termini economici, ma anche in base al livello di supporto al benessere che ricevono dalla propria azienda. Questa nuova prospettiva mette i e le leader HR e aziendali di fronte a un cambiamento di paradigma, in cui il supporto alla qualità della vita delle persone è una parte integrante della strategia aziendale.

La responsabilità aziendale nel benessere delle persone

In Italia, una larga maggioranza di chi lavora, l’81%, si aspetta che il proprio Employer giochi un ruolo attivo nel supporto al benessere, mettendo in luce l’importanza crescente di politiche aziendali che si occupino del wellbeing. Tuttavia, c’è ancora un notevole divario tra le aspettative e ciò che realmente viene offerto: solo il 52% delle persone ritiene che i programmi di benessere attuali soddisfino effettivamente le loro esigenze. Per molte aziende, colmare questo divario è un’opportunità per migliorare il coinvolgimento e la fedeltà dei propri team, trasformando il wellbeing in un vero vantaggio competitivo.

Fiducia ed engagement attraverso il Wellbeing

Oltre a migliorare la qualità della vita lavorativa, i programmi di benessere aziendale costruiscono un clima di fiducia tra l’azienda e le sue persone. Quando queste ultime sentono che il loro benessere è prioritario, si crea un ciclo virtuoso: aumenta il senso di appartenenza e il desiderio di contribuire agli obiettivi aziendali. Questa fiducia si riflette anche in una maggiore motivazione a rimanere in azienda, riducendo così il turnover e rafforzando il legame con l’organizzazione. Laddove gli Employer investono nel benessere, l’azienda non solo beneficia di un ambiente di lavoro più positivo, ma diventa anche più attrattiva nel mercato del lavoro.

Wellbeing e retribuzione: due facce della stessa medaglia

Con il wellbeing considerato alla pari della retribuzione, le aziende che vogliono attrarre e trattenere i migliori talenti devono necessariamente ripensare i propri programmi di benefit. Il report di Wellhub evidenzia che a livello globale, l’88% delle persone intervistate attribuisce al benessere lo stesso valore del proprio stipendio, e il 79% afferma che la presenza di programmi di wellbeing influenzerebbe la scelta di un nuovo impiego. Questo dato sottolinea quanto il benessere sia diventato un “must-have” i: non più una componente accessoria, ma un fattore determinante nella scelta del proprio percorso professionale.

 

I benefici di programmi di wellbeing efficaci

Investire in programmi di wellbeing non solo migliora la vita di lavoratori e lavoratrici, ma apporta anche notevoli vantaggi all’organizzazione nel suo complesso. Quando il benessere viene integrato nelle politiche aziendali, le organizzazioni assistono a un aumento del coinvolgimento, della produttività e della fedeltà delle persone. Il report di Wellhub mostra che l’adozione di programmi di benessere aziendale olistici può fare la differenza in termini di clima aziendale e sostenibilità a lungo termine, generando benefici che superano di gran lunga i costi iniziali. 

 

  • Maggiore soddisfazione e senso di valorizzazione: quando le persone sentono di ricevere supporto per la propria salute e il proprio equilibrio personale, percepiscono l’organizzazione  come attenta e rispettosa delle loro esigenze. Secondo il report, l’84% di chi usufruisce di programmi di benessere si sente adeguatamente retribuito e considerato, mentre questa percentuale scende al 61% tra chi non ha accesso a tali benefici. 
  • Riduzione del turnover e miglioramento dell’engagement: un ambiente di lavoro che supporta attivamente il benessere facilita la costruzione di un clima di fiducia e appartenenza, elementi fondamentali per motivare i talenti  a restare in azienda e a contribuire al raggiungimento degli obiettivi aziendali. Creare una cultura del benessere, dunque, diventa una leva per costruire team coesi e orientati al successo aziendale.

Accesso limitato ai benefit richiesti e opportunità di crescita

Nonostante la crescente richiesta di supporto per il benessere, molte persone non hanno ancora accesso a tutti i benefit necessari. Il report di Wellhub rivela che solo il 14% delle persone intervistate ha accesso a supporti per il fitness e appena l’11% a risorse per la meditazione. Questa carenza dimostra come molte aziende abbiano ancora ampie possibilità di miglioramento, in particolare nell’offerta di programmi olistici che rispondano a bisogni concreti come la gestione dello stress e la promozione di uno stile di vita sano. Espandere l’accesso a questi benefici è una strategia vincente per le aziende che vogliono migliorare non solo il benessere degli individui, ma anche la produttività generale e il clima organizzativo.

 

Il Wellbeing come pilastro del successo aziendale

In un contesto in cui lo stress lavorativo e le aspettative delle persone stanno ridefinendo il concetto di lavoro, il benessere aziendale si afferma quindi come un pilastro fondamentale per la sostenibilità e il successo delle organizzazioni. Come evidenziato dal report di Wellhub, supportare il wellbeing di lavoratori e lavoratrici non solo migliora la loro qualità della vita, ma crea anche un vantaggio competitivo, aumentando engagement, fedeltà e produttività. Le aziende che mettono al centro il benessere costruiscono non solo una forza lavoro più resiliente, ma anche una cultura aziendale in cui il valore del singolo è riconosciuto e sostenuto. In definitiva, investire nel wellbeing non è solo una strategia per affrontare le sfide attuali, ma un percorso per costruire un futuro più solido e consapevole.

Questo articolo è stato scritto in collaborazione con Wellhub, che ha sviluppato la ricerca da cui sono tratti tutti i dati riportati.

 

Scritto dagli Expert di RADICAL HR

In RADICAL HR coinvolgiamo grandi esperti italiani e internazionali nella nostra HR School, nei progetti con le aziende e per la scrittura di editoriali e pensieri per la Newsletter e il Blog. Alla fine di ogni articolo puoi scoprire di più sull’Expert che lo ha firmato.