Quante persone lasciano un’azienda perché sentono che i loro talenti non sono valorizzati?
E, al contrario, quanti soldi sprechiamo cercando Expert di alto livello, senza alzare lo sguardo dal pc e incrociare quello di colleghe e colleghi altrettanto preparati?
Per porre rimedio, serve abbattere i silos aziendali in cui fin troppo spesso lavoriamo.
E non una volta ogni tanto, ma una per tutte.
Secondo la Harvard Business Review, le persone possono essere allenate a riconoscere e a connettersi con serbatoi di expertise all’interno delle proprie organizzazioni e a lavorare meglio con colleghi e colleghe che pensano in modo molto diverso da loro.
Come? Mettendo in gioco queste tre pratiche:
- Individuare mediatori e mediatrici culturali, ovvero figure che possano facilitare la comunicazione tra settori – e quindi team – diversi. Chi, meglio di HR, ci porta verso un’organizzazione davvero skill based?
- Incoraggiare le persone a fare domande. È quasi impossibile collaborare senza fare tante domande. E come mediatori e mediatrici, sta a noi dare il buon esempio facendo sempre qualche domanda in più, invece che qualcuna in meno.
- Organizzare momenti di scambio collettivo. Le ricerche in ambito psicologico mostrano che la maggior parte delle persone è in grado di assumere il punto di vista di altre persone: è solo poco motivata a farlo. Da quanto tempo non ascolti attivamente un brainstorming?
Un consiglio finale, che suona bizzarro, ma efficace: tratta le tue persone come rockstar.
Aiutale a scoprire e sviluppare il loro potenziale. Organizza i loro tour, ovvero occasioni di visibilità e formazione per altri membri del team.
Guarda la persona seduta accanto a te o quella nella tua prossima riunione.
Affidale la prossima presentazione, il prossimo progetto, il prossimo onboarding o percorso formativo. Dalle una pagina bianca, e lasciala fare.
Insomma, pensati giudice di XFactor.
Ma lascia da parte i pulsanti colorati: la vera sfida non è vincere, ma scoprire talenti. E condividere la scoperta con il resto del mondo.
Questo editoriale è stato pubblicato la prima volta nella Newsletter di RADICAL HR. Iscriviti per riceverla ogni settimana!