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Trovare le candidate e i candidati giusti è sempre stato complicato, ma nel settore tech sta diventando una vera e propria impresa. 

Secondo gli ultimi dati Eurostat, il 55% delle aziende non riesce a coprire le posizioni aperte in ambito ICT, mentre la percentuale di ricerche fallite è raddoppiata negli ultimi cinque anni.

Il problema? Un disallineamento cronico tra domanda e offerta di competenze digitali. Mentre il mercato ICT cresce rapidamente, la disponibilità non segue lo stesso ritmo. In Italia, gli e le ICT specialist rappresentano meno del 4% della forza lavoro, contro una media europea superiore al 5%.

Inoltre, il settore soffre di una scarsità di laureati e laureate STEM: nel nostro Paese, solo 16,4 giovani su 1000 si laureano in discipline scientifiche e tecnologiche, contro una media europea di 21 su 1000, secondo l’Istat. La conseguenza? Un mercato iper-competitivo, in cui le aziende lottano per attrarre e trattenere i pochi talenti disponibili.

Eppure, spesso il problema non è solo la mancanza di professioniste e professionisti, ma il modo in cui li cerchiamo. Il recruiting tradizionale si basa su criteri ormai obsoleti:

  • Focus eccessivo su titoli di studio e anni di esperienza, trascurando le competenze reali;
  •  Processi di selezione lenti e poco mirati, che non intercettano il talento prima della concorrenza;
  • Difficoltà nel valutare le competenze tecniche, con job description poco allineate alle reali esigenze aziendali.

Per risolvere questa crisi di talenti, serve un cambio di paradigma. Ed è qui che entra in gioco lo skill-based recruiting.

Oltre i CV: perché contano (davvero) le competenze

Lo skill-based recruiting parte da un presupposto semplice: il talento non si misura solo in base a lauree ed esperienze pregresse, ma attraverso le competenze reali.

Nel mondo IT, dove le tecnologie evolvono alla velocità della luce, non ha senso basarsi su anni di esperienza in un tool che magari esiste solo da pochi anni. 

Serve un approccio più flessibile, capace di individuare persone con il giusto mindset di crescita, indipendentemente dal percorso accademico o lavorativo.

Ma come si fa a misurare le competenze reali? Con i dati e la tecnologia.

Egovaleo: lo skill-based recruiting applicato al tech

Egovaleo è una società di ricerca e selezione del personale specializzata nell’head hunting di profili tech (IT e Engineering). A differenza dei competitor generalisti, si concentra esclusivamente su questi profili, utilizzando metodologie avanzate per individuare i profili più allineati per competenze tecniche e trasversali.

Uno degli strumenti chiave di questo approccio è l’uso delle proxy skills: indicatori che permettono di valutare le reali capacità di un candidato o una candidata anche in assenza di un’esperienza diretta su una specifica tecnologia.

Un esempio pratico:
Un’azienda cerca un o una developer che sappia usare Python, ma sul mercato ci sono pochi profili che soddisfano questo requisito. Con le proxy skills, si possono valutare persone con esperienza in Ruby o JavaScript, che hanno già dimostrato la capacità di apprendere nuovi linguaggi rapidamente.

Questo metodo consente di ampliare il bacino di ricerca, aumentando le probabilità di trovare il profilo giusto senza compromessi sulla qualità.

Ma non basta identificare il talento: bisogna anche trovarlo prima della concorrenza. E qui entra in gioco l’approccio data-driven di Egovaleo:

  •  Un database proprietario con oltre 100.000 CV tech, costantemente aggiornato;
  • Il Global Talent Finder, un sistema avanzato che analizza tracce pubbliche lasciate dai candidati e candidate sul web (social, forum, repository di codice) per individuare i migliori profili, anche quelli che non stanno attivamente cercando lavoro;
  • Strumenti basati su AI che automatizzano il matching tra job description e competenze, accelerando il processo di selezione.

L’obiettivo? Ridurre drasticamente i tempi di ricerca, migliorando allo stesso tempo la qualità delle assunzioni.

Perché il futuro del recruiting è skills-based. E le aziende che lo capiscono per prime avranno un vantaggio competitivo decisivo.

Scritto dagli Expert di RADICAL HR

In RADICAL HR coinvolgiamo grandi esperti italiani e internazionali nella nostra HR School, nei progetti con le aziende e per la scrittura di editoriali e pensieri per la Newsletter e il Blog. Alla fine di ogni articolo puoi scoprire di più sull’Expert che lo ha firmato.